Io che sono solito calarmi particolarmente nella lettura dei libri esco dall’esperienza della lettura di questo (che è un pò un libro ‘non-libro’) con un pò di amaro in bocca… ormai consideravo i due autori due amici, ci immaginavo seduti al tavolo di un bar, con una birra fresca a parlare di tutto quello che ci circonda, delle nostre esperienze.
In questo caso, in cui non si tratta di un romanzo, in certi momenti mi è sembrato proprio di dialogare personalmente con i protagonisti, mentalmente ho sempre espresso la mia opinione sull’argomento in corso di trattazione e anzi a volte avrei voluto intervenire, chiedere a Lorenzo o a Franco: “Ma sei proprio sicuro di questo?” oppure “Ma spiegami meglio perchè la pensi così su quest’altro!”. E alla fine del libro è un pò come se loro si fossero alzati dalle loro sedie, avessero lasciato la mancia sul tavolo e… e io? Io avevo ancora mille cose da chiedervi!!! Ufff… mi è rimasta un pò la voglia di approfondire gli argomenti trattati con loro, tolto che sono certo che se scrivo a Franco, mio amico su Facebook, lui mi risponde certamente!
In ogni caso, comunque, non è detto che a “Viva tutto!” non segua qualcos’altro!
Ho comunque la certezza che non sia possibile terminare la lettura di questo libro, impegnativa più per la lunghezza che per il tipo di scrittura, senza che una delle nostre certezze sul mondo che ci circonda abbia vacillato almeno un pò.
Per me questo libro è stato un continuo confronto con me stesso ancor più che “Cartesio non balla” che per me fu un’autentica rivelazione; il dialogo, spesso serrato, tra i due autori mi ha infatti messo di fronte a moltissime mie idee, convinzioni, punti di vista che non ho potuto fare a meno di confrontare e di valutare o ri-valutare. Idee e convinzioni che, tra l’altro, non avevo mai messo in discussione o perchè davo per scontate o perchè non mi ero semplicemente mai posto il problema.
I temi affrontati, sullo sfondo della preparazione e dell’incisione dell’ultimo disco di Lorenzo Jovanotti Cherubini sono tantissimi e riguardano soprattutto la nostra società, il viaggio, la musica, il rapporto con i figli… insomma spesso eh… però sotto forma di dialogo, proprio come origliare di nascosto i discorsi tra due amici. Alla faccia di Wikileaks!
E’ stato bello, tra l’altro, leggerlo quasi contemporaneamente all’uscita di “Ora” di cui spesso si parla fin da quando il disco era ancora in stato embrionale e per me, che seguo il Jova da sempre (comprai Walking quando uscì e dissi “questo ragazzo farà strada!”), è stata un’esperienza ‘completante’ entrare dentro la nascita di un suo disco e capire come prende forma.

E’ una lettura che consiglio perchè è la dimostrazione scritta che esiste un modo per vedere sotto una luce positiva, a tratti entusiasmante, tutto quello che ci circonda, che ci succede senza per forza pensare che è così solo perchè è un dono di Dio, come mi hanno insegnato. Però… siete pronti a mettervi in discussione?

2 Comments

  1. Antonella Reply

    ….pronta ad iniziare questa lettura, ancora più convinta dopo aver letto la tua pesonale recensione…..e se quando finisci un libro, ti sembra di aver perso qualcosa, di essere rimasto “solo” senza quel quotidiano appuntamento con i protagonisti…allora quel libro ti è entrato nel cuore!!

  2. Pingback: Lorenzo - Assago 13.5.2011 - Andre's House

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