…e per un attimo mi vien da pensare a quanto mi involgarisca il calcio.
Rileggo le mie stesse parole e mi chiedo se in un momento diverso, per un’altra causa, le avrei scritte identiche, cariche dello stesso sentimento profondo e poco nobile.
Poi penso e ripenso e penso che, in fondo, tutto quello che riesce a tirare fuori il calcio, da noi che ci crediamo veramente, che lo viviamo senza nessun interesse (anzi spendendo tempo e denaro) sono solo istinti primordiali che nulla mi spinge a reprimere, se non la solita fottuta morale.
Penso che in fondo il peggio, lo sport più bello del mondo, riesca a tirarlo fuori dai tanti addetti ai lavori, che di questo mondo campano, i quali strumentalizzano, fingono, ricevono compensi e alla fine dicono il falso, pubblicano il falso, giurano il falso, in piena coscienza di farlo. Prendono posizioni solamente di comodo, fomentano dubbi, sottoscrivono bugie che in questo modo non fanno che rendere volgare questo mondo, e quando questo mondo sta per esplodere, proprio per causa loro, eccoli che si schierano dalla parte dell’innocenza, scandalizzati per lo schifo che è diventato e, non contenti, riversano le loro colpe su di noi che ci crediamo veramente, che da tutto questo non abbiamo che sporadiche gioie e nessun guadagno.
Purtroppo anche tanti di quelli che stanno alla finestra, né dentro né fuori, si ergono a giudici e criticano, ascoltando solo quello che fa comodo senza nessuna coscienza di causa, come se tutto il male del mondo venisse da qui, come se l’unico assoluto e inconfutabile specchio della società, del suo marciume fosse questo e chi ne fa parte, non loro stessi, spalti di giudicanti, che di specchi ne incontrano sempre troppo pochi.
E alla fine dei miei pensieri credo che i miei istinti primordiali in fondo, ma non troppo, non contengano nessuna violenza più delle azioni di chi strumentalizza, usa e prende le distanze da una cosa che neppure conosce. Quindi non trovo nessun male nel mandare a******o quelli che ogni giorno stanno segnando la fine di tutto il bello che il calcio rappresenta e ha rappresentato, i giornalisti schiavi e servi del potere, quel potere che usa il calcio per suoi fini personali, quei politici che varano leggi solo per avere consensi popolari dimenticandosi poi di quello che hanno fatto e di gestirlo e neppure i tifosi della curva avversaria; perfettamente cosciente che loro -i tifosi- mi ci rimanderanno con la stessa forza, ma cosciente anche che tutti insieme forse non avremo la forza di combattere quelli che ci stanno rovinando lo sport più bello del mondo. Io continuerò a sbandierare, a cantare e se ne avrò voglia a mandare tutti da qualche parte ma sempre pensando e, pensandoci, mi sento sempre meno colpevole di chi volontariamente, per tornaconto personale, sta affossando una passione pura!