Davanti a questa finestra bianca con tanto di cursore pulsante sono quasi paralizzato, il mio cervello ingolfato come sempre mi sta chiedendo “ma chi cazzo sei tu per scrivere di Michele Wad Caporosso“?
Mi fa sentire veramente meno dello zero, altro che i famosi 21 grammi. In effetti questo per me è uno che spacca, lavora in radio, scrive e recensisce per un sacco di testate e io che conto meno del 2 da picche mi metto a fare il suo mestiere? Ma chi cazzo mi credo di essere veramente? Sono certo che ha pure avuto la fortuna di toccare con mano gente come Snoop Dogg, Nas magari persino Eminem e probabilmente si è sbaciucchiato ciao-ciao quella gran topa di Lauryn Hill!
Non mi sento all’altezza ma per quei quattro che leggono questo blog devo dire qualcosa su “Italia Suxxx” e poi ci tengo cazzo è uno dei libri più belli che ho letto.
Italia Suxxx” è la storia di un fottuto sogno… sogno che il protagonisti e i suoi amici hanno intrapreso un pò alla leggera, per scherzo, per vedere come va a finire ma che come a volte accade ha iniziato ad avverarsi… e chiaro più un sogno è ardito più le conseguenza di un suo eventuale realizzo sono pesanti!
La storia è da collocare oggi, ieri, domani ma la cosa importante è che cade come un macigno sul cuore fermo dell’Italia contemporanea, statica, abulica, completamente priva di chances e di stimoli per i giovani, o forse solo per quelli che non se ne sanno creare e si fanno condurre l’esistenza dalla corrente putrescente innescata dal sistema. Sistema che questi ragazzi provano a smuovere a punzecchiare con gli strumenti a loro disposizione e con il loro talento.

Il libro è scritto con quell’approccio strano, spiazzante che ha “Wad” nelle sue recensioni e grazie alle quali tra l’altro l’ho scoperto, “conosciuto”, e mi ha dato l’impressione leggendolo che sia il risultato dell’urgenza dello stesso autore, di mettere nero su bianco cose che gli appartengono così tanto come la radio e la musica. Amo la spregiudicatezza del suo scrivere, il suo stile, se dovessi definirlo in un’immagine Wad è uno che non ha paura di niente, nemmeno dei feroci commenti alle sue recensioni, sui quali probabilmente si fa due risate. Ce ne fossero.

Da leggere ascoltando: cosa vi aspettate? il Rondò Veneziano? “Say Waaad!”, cazzo! ‘Say Waaad?’ su Facebook

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