Questo libro è più forte di qualunque discorso fatto oggi da un politico“. Fine.
Non dovrei aggiungere nulla. Le parole di Fabrizio Tarducci, alias Fabri Fibra, non avrebbero bisogno di commenti ulteriori. Ma la speranza che scrivere quattro righe possa convincere qualcuno a prendere in mano questo libro mi fa andare avanti, ma solo per dire tre concetti.
Per citarlo nuovamente “in Italia non esiste un solo politico capace di guidare il paese e di riportarlo nel 2011”. Ineccepibile.
Mi è capitato proprio da poco di passare davanti a uno di questi ‘politici’ che faceva un comizio per le elezioni comunali del capoluogo vicino a dove vivo, diceva cose così tanto scontate che non riusciva a catturare l’attenzione di nessuno. Quelli che erano lì erano lì perché non avevano niente di meglio da fare o per abitudine, si vedeva. Di quelle parole non ne ricordano nemmeno una. Mi gioco le palle. Ma questi personaggi, che vivono alle nostre fottute spalle, non hanno la capacità di dir nulla di ricordabile.
Tra le parole di queste persone e quelle di Fabri Fibra c’è un abisso. Un abisso di modernità, di sincerità, di forza, di lucidità, di intelligenza. Quell’abisso in cui siamo caduti grazie a questa classe politica che ci ha bollito il cervello, che ha impantanato il paese, fermo a 30 anni fa.

Sono felice di questo libro perché qualcuno delle generazioni a cui è rivolto, non certo alla mia, probabilmente leggendolo sarà incentivato ad ascoltare con un pò più di attenzione i pezzi dell’autore e dei suoi colleghi rapper, entrando un pò più nei testi.
Frasi del tipo “nessuno lascia le poltrone niente si muove, nessuno osa e nessuno dà un occasione. Impantanati in queste sabbie mobili si muore comodi, lo stato spreca i migliori uomini” del suo collega Marracash non possono essere lasciate suonare solo distrattamente da un cellulare mentre si parla con gli amici, tanto per far vedere che si ascolta musica figa. Devono essere interiorizzate. E questo libro potrebbe aiutare.
L’Italia, l’assenza di una politica costruttiva, il mondo della musica, il rap e i giovani ai quali tende una mano e indica la strada per cambiare: di tutto questo ci parla il rapper marchigiano, con parole taglienti con lame, con un linguaggio più diretto forse anche di quello dei suoi pezzi. E fuori da ogni condizionamento politico, naturalmente. Bravo.
Aspettiamo il prossimo disco con ansia, allora, visto che, a suo dire, senza questo libro non avrebbe potuto farlo.

Da leggere ascoltando:Controcultura‘, se volete pensare un pò, il mixtape ‘Venerdì 17‘ se volete pensare ma un pò meno. Ah, non sapete cos’è un mixtape?! Leggete ‘Dietrologia’.

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