Un libro che, come accade raramente, mi è stato prestato… prima della sua lettura infatti non avrei dato un centesimo a Giampiero Mughini, seppur le volte che mi era capitato di vederlo a Controcampo non mi fosse risultato antipatico.
L’ho letto, tra l’altro, nel primo (visto che ora siamo nel secondo) grosso periodo di crisi della Juventus… diciamo nel novembre 2008… e quindi è stato ancor più arduo vedere una Juve traballante leggendone le remote cause la sera prima di coricarmi.

Devo dire che ora mi sento quasi in debito con Giampiero Mughini, perchè ha saputo esporsi e dire cose che non avevo ancora sentito sottolineando aspetti della vicenda Calciopoli secondo me fondamentali.
Le mie convinzioni prima dell’accaduto erano abbastanza confuse, più per insicurezza che altro, ovviamente, ma dopo che queste sono state confermate da un giornalista più vicino ai fatti e addentro all’ambiente di me ora le sostengo con maggior veemenza.

Però tutto fa ancor più male.
Credo anche che sia importante che qualcuno si sia preso la briga di scrivere un libro perchè qualcosa di quello che abbiamo subìto almeno rimanga e coloro che verranno e si chiederanno cosa fosse successo negli anni duemila alla Juventus possa rendersi conto di tutto quello che ci è stato tolto.
Della leggerezza con la quale hanno privato un gruppo fantastico, devastante e dei tifosi indomabili di cose che gli appartenevano di diritto, per cui avevano lottato, che si erano guadagnati legittimamente.

Scrivo questo post poi in un periodo in cui si sta parlando di arbitri, guarda caso, riguardo la fazione opposta… e sentir dire da qualche presidente che non parla di arbitri è veramente triste.
Come la squadra di cui è presidente, come tutta questa insensata vicenda.

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