“Noi… i sogni in tasca i pugni fuori
Noi… satelliti impazziti in volo
Gioca gioca non scherzare
La tua linea d’ombra è il cuore”

Le parole di questa canzone dei Litfiba mi spinsero, tanto tempo fa a comprare questo libro… l’ascolto dell’omonimo pezzo di Lorenzo non molto tempo fa mi ha ricordato fa che era lì, da qualche parte, a prendere polvere. Ho così finalmente fatto quello che avevo in mente da tempo, alternare i soliti libri a qualche classico o ad un testo un pò più datato.

La linea d’ombra” è un libro di metafore, di insegnamenti e di sensazioni, un classico non a caso. La storia probabilmente la conoscete, è quella di un giovane ufficiale di marina al quale viene proposto il comando di una nave pronta per partire per un lungo viaggio, il suo primo comando (potete anche ascoltarla raccontata uno che lo sa fare sicuramente meglio di me, nel video in fondo).

Parto? Non parto?
Non ci mette più di tanto a prendere la decisione, quella decisione! Importante certo come le decisioni della vita, ma insomma un viaggio, il comando di una nave… sinceramente lì per lì mi sono sembrate metafore un pò limitative…
Ma guarda un pò cosa si inventa Joseph Conrad, la più grande serie di sventure alle quali probabilmente un lupo di mare potrebbe andare incontro: bonaccia cosmica, maledizioni di capitani che hanno avuto sorte avversa, un equipaggio di una serie di individui multiformi e a dir poco strani e persino gli scherzetti qualche simpatico buontempone che sostutisce le medicine con sostanze diverse.
Ecco che allora quello che potevamo immaginare essere un normalissimo “viaggio” si trasforma in una roba non proprio semplice semplice che somiglia bene alla vita o almeno, ad una qualunque parte di essa, ad un periodo.
E, prima del viaggio, il passaggio da quando le responsabilità sono alcune a quando diventano così tante che ci mettono a dura prova. La mia scarsa abitudine a leggere testi scritti in altre epoche non mi ha dato problemi anzi mi ha stimolato e affascinato, la traduzione dell’edizione che ho letto, di Gianni Celati, mi sembra scritta molto bene, molto in linea con l’età, molto ben portata, di questo racconto. Un racconto, appunto, più che un romanzo, breve ed intenso, che forse proprio per la sua brevità resta lì incastonato come il diamante più prezioso del collier delle letture di una vita.

Da leggere ascoltando: Lorenzo 1997 – L’Albero di Lorenzo Cherubini, ovviamente.

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