Da sempre ho avuto una grossa lacuna: Israele.
Tutte le volte che sentivo parlare al Tg o leggevo titoli sui giornali riguardanti questo paese restavo senza parole non sapendo cosa pensare, non conoscendo la storia e gli avvenimenti che ne hanno portato alla creazione.
Purtroppo per mancanza di tempo e/o di volontà la storia che si impara a scuola non accenna che marginalmente alla storia di questo paese.
Parlando di questa mia colpevole ignoranza con gli amici mi è venuto in aiuto Federico un ottimo consigliere, appassionato di storia e grande lettore che mi ha prestato questo libro.
Con le dovute premesse ovviamente. Infatti il libro è stato scritto da Fausto Coen, comunque di parte israeliana, che quindi non poteva non sostenere la causa, ma questo non mi ha fatto desistere, anzi, visti i miei pregiudizi (benché deboli).
Nonostante l’argomento è un libro di facile lettura, sicuramente appassionante, perché la storia di Israele lo è, giunto all’ultima pagina devo dire obiettivo… e che soprattutto offre la possibilità di giudicare le cose per quello che sono state, per quanto ne so infatti è più che altro descrittivo degli avvenimenti e mai, e dico mai, la scrittura si colorisce di sentimenti pro o contro una o l’altra fazione.
Una cosa molto interessante a mio avviso è il fatto che sono riportate, a corollario e a completamento degli avvenimenti, tutte le azioni e reazioni degli stati della vecchia Europa e del mondo e di come ciò che succedeva laggiù fosse filtrato dalla stampa, soprattutto, di sinistra. Cosa che ha rafforzato in me la convinzione che nessuno è puro, soprattutto chi dice di esserlo.
Anche se ormai è un pò datato è una lettura che consiglio vivamente a chi vuole avvicinarsi a i fatti che hanno portato alla nascita e allo stato di Israele dei giorni nostri infatti negli ultimi anni la situazione non è granché mutata da quando il libro si interrompe (inizio anni 90).
Ora so cos’è successo e perché, so chi era Teodor Hertzl, Ben Gurion e credo anche di avere un’opinione sulla vicenda.