Beh… dopo la mattonata israeliana avevo bisogno di leggerezza, di una storia che fosse una storia e punto, senza troppo impegno. Avevo giusto comprato questo libro usato, sulle bancarelle di via Po a Torino, con l’intento di regalarlo a qualche amico, visto che ormai siamo abituati così nelle ricorrenze comandate. Avevo già letto Giuseppe Culicchia in precedenza e mi era sempre piaciuto così ho deciso di non resistere alla tentazione e di tenere per me questo libro (che tra l’altro ho in edizione originale, quella della copertina nell’immagine!).

La storia narra del rapporto tra due amici quattordicenni ed è molto divertente, a tratti mi ha fatto esplodere, spesso mi ha riportato a quegli anni anche se io ne ho avuti 14 sette anni dopo il ’77.
Ho letto qualche critica sulla ricostruzione del periodo ma è una cosa del tutto marginale, secondo me, la cosa azzeccata dello scritto di Culicchia è lo scorrere della storia per arrivare ad un finale a sorpresa che mi ha lasciato veramente senza parole.
Una delle cose più divertenti sono le magliette fascistissime autoprodotte dallo Zazzi che si presentava ogni giorno con una nuova con un motto diverso scritto a biro da lui stesso, quella che ho trovato non azzeccata invece è un terzo amico, figura più in secondo piano, malato di Juve che non spicca per furbizia.
A mio parere lo stesso identico personaggio ma tifoso di un’altra squadra (di Torino) sarebbe stato decisamente più realistico e divertente.
Libro consigliato se volete prendere una boccata d’aria e staccare un pò da tomi tediosi!

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